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Antonio Syxty

Nato a Buenos Aires, vive e lavora a Milano. Quando frequentava il liceo ha scritto un saggio sulla poesia visiva e concreta in Italia dal 1940 al 1974. Negli anni ’70 opera come performer in gallerie d’arte e spazi underground collaborando con altri artisti, designer, architetti e musicisti. Il suo lavoro è stato influenzato dall’arte concettuale e comportamentale, dalla body art e da un forte fascino per l’opera di Duchamp, Acconci, Baldessari, On Kawara e Gina Pane. Dopo aver studiato Art and Drama negli Stati Uniti, realizza alcune art-performance tra il ’77 e il 1984. Nel ’78 inventa OH-ART!, un movimento artistico autobiografico con un fan club dedicato alla sua persona e alle sue performances artistiche, una sorta di proto-blog e social community. Negli anni ‘80 si sposta progressivamente verso il teatro, che considera un’arte comportamentale con derive ed espansioni dovute allo scambio di identità, agendo sui concetti di verità e falsità. Da allora opera come regista.
Ha lavorato per il teatro, il cinema, la televisione, la radio, con frequenti progetti di installazione video, eventi e spettacoli pubblici, sostenendo di essere un regista di spazi e comportamenti. Ha lavorato per RAI, Mediaset, per pubblicità, film istituzionali, moda e concerti. Attualmente è direttore artistico del Teatro Litta di Milano. Dal 2007 inizia Money Transfer Art Project, che trae ispirazione dagli effetti emotivi causati dal denaro e dall’economia nella nostra vita e si ispira anche al The Whole Earth Catalogue di Stuart Brant del 1968, che si arricchisce però della dicitura New Millennium. Il progetto inizia con un’indagine legata alle carte di credito come opera d’arte. Le carte di credito di Syxty propongono un’alchimia tra immagine e identità, contesto sociale e traccia emotiva, con la consapevolezza di una progressiva sparizione della realtà attraverso l’interpolazione di ruoli e scopi. Money Transfer Art Project si sta trasformando in un catalogo della nostra vita, con diverse sezioni che sono concettualmente ispirate alla potenza dell’economia e agli algoritmi finanziari.

Antonio Syxty

Nato a Buenos Aires, vive e lavora a Milano. Quando frequentava il liceo ha scritto un saggio sulla poesia visiva e concreta in Italia dal 1940 al 1974. Negli anni ’70 opera come performer in gallerie d’arte e spazi underground collaborando con altri artisti, designer, architetti e musicisti. Il suo lavoro è stato influenzato dall’arte concettuale e comportamentale, dalla body art e da un forte fascino per l’opera di Duchamp, Acconci, Baldessari, On Kawara e Gina Pane. Dopo aver studiato Art and Drama negli Stati Uniti, realizza alcune art-performance tra il ’77 e il 1984. Nel ’78 inventa OH-ART!, un movimento artistico autobiografico con un fan club dedicato alla sua persona e alle sue performances artistiche, una sorta di proto-blog e social community. Negli anni ‘80 si sposta progressivamente verso il teatro, che considera un’arte comportamentale con derive ed espansioni dovute allo scambio di identità, agendo sui concetti di verità e falsità. Da allora opera come regista.
Ha lavorato per il teatro, il cinema, la televisione, la radio, con frequenti progetti di installazione video, eventi e spettacoli pubblici, sostenendo di essere un regista di spazi e comportamenti. Ha lavorato per RAI, Mediaset, per pubblicità, film istituzionali, moda e concerti. Attualmente è direttore artistico del Teatro Litta di Milano. Dal 2007 inizia Money Transfer Art Project, che trae ispirazione dagli effetti emotivi causati dal denaro e dall’economia nella nostra vita e si ispira anche al The Whole Earth Catalogue di Stuart Brant del 1968, che si arricchisce però della dicitura New Millennium. Il progetto inizia con un’indagine legata alle carte di credito come opera d’arte. Le carte di credito di Syxty propongono un’alchimia tra immagine e identità, contesto sociale e traccia emotiva, con la consapevolezza di una progressiva sparizione della realtà attraverso l’interpolazione di ruoli e scopi. Money Transfer Art Project si sta trasformando in un catalogo della nostra vita, con diverse sezioni che sono concettualmente ispirate alla potenza dell’economia e agli algoritmi finanziari.