Senza titolo



Dario Ballantini

Di origini livornesi nasce nel 1964: durante la scuola coltiva la passione per
l’arte insieme a una naturale tendenza a far ridere amici e conoscenti, arrivando a sviluppare due vite parallele.

Nel 1984 comincia a esporre in alcune gallerie toscane e a farsi notare come
cabarettista e imitatore nello show per debuttanti di Corrado “Ciao Gente”.

Dopo aver vinto nel 1989 il concorso per giovani talenti del programma
“Star 90”, è notato da Antonio Ricci che decide di portare le sue imitazioni
all’interno del tg satirico “Striscia la notizia”.

La straordinaria capacità mimetica e il gusto per le gag facilmente assimilabili
al tormentone lo conducono a uno straordinario successo televisivo, mentre in teatro ripercorre il varietà d’avanspettacolo di Ettore Petrolini e si dedica a
interpretazioni cinematografiche di natura sia comica (Svitati di Ezio Greggio;
Il pesce innamorato di Pieraccioni) sia più impegnata (Festival di Pupi Avati e L’uomo proiettile di Silvano Agosti).

Nel frattempo non dimentica la sua identità di artista e si dedica con passione
alla propria ricerca esponendo in numerose occasioni, tra cui, nel 2011, alla 54ma Biennale di Venezia, Padiglione Tibet (Art&Forte Lab – Cà Zanardi, 2011),
alla Fortezza del Girifalco a Cortona, alla Galleria La Telaccia e a Palazzo Barolo a
Torino.

Dario Ballantini

Di origini livornesi nasce nel 1964: durante la scuola coltiva la passione per
l’arte insieme a una naturale tendenza a far ridere amici e conoscenti, arrivando a sviluppare due vite parallele.

Nel 1984 comincia a esporre in alcune gallerie toscane e a farsi notare come
cabarettista e imitatore nello show per debuttanti di Corrado “Ciao Gente”.

Dopo aver vinto nel 1989 il concorso per giovani talenti del programma
“Star 90”, è notato da Antonio Ricci che decide di portare le sue imitazioni
all’interno del tg satirico “Striscia la notizia”.

La straordinaria capacità mimetica e il gusto per le gag facilmente assimilabili
al tormentone lo conducono a uno straordinario successo televisivo, mentre in teatro ripercorre il varietà d’avanspettacolo di Ettore Petrolini e si dedica a
interpretazioni cinematografiche di natura sia comica (Svitati di Ezio Greggio;
Il pesce innamorato di Pieraccioni) sia più impegnata (Festival di Pupi Avati e L’uomo proiettile di Silvano Agosti).

Nel frattempo non dimentica la sua identità di artista e si dedica con passione
alla propria ricerca esponendo in numerose occasioni, tra cui, nel 2011, alla 54ma Biennale di Venezia, Padiglione Tibet (Art&Forte Lab – Cà Zanardi, 2011),
alla Fortezza del Girifalco a Cortona, alla Galleria La Telaccia e a Palazzo Barolo a
Torino.

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