(Tu) Hai lasciato un vuoto



Gian Luca Groppi

Nato a Piacenza nel 1970, vive e lavora a Genova. Dai 27 anni si dedica alla fotografia, prevalentemente in bianco e nero, stampata personalmente in camera oscura. Negli ultimi anni sperimenta anche il digitale a colori. «Un cantastorie moderno che unisce sensibilità ed ironia, nascosta da una facciata di rigida serietà» (Viviana Siviero) che pratica l’arte come necessità, usando mente e medium fotografico per esprimere la propria poetica. Raccoglie e mette in scena per disvelare e bonificare i malesseri, i vuoti e le ansie della società, ammantandoli di un humor salvifico, piuttosto nero.

Dopo aver vinto numerosi premi, nel 2008 è finalista con menzione speciale ad Art Prize Laguna. Le sue fotografie sono state pubblicate su “Eyemazing” e “B+W photography”. Tra le mostre personali, Photographie hiver 2015-16, a cura di J. Arnal (Centre d’Art Contemporain, Briançon, 2015-16), Frame Foto Festival, a cura di C. Partizzoli (Salsomaggiore, 2014), Besides, a cura di C. Belgrado (VisionQuest Gallery, Genova, 2013), L’Ultima Mutazione (Galerie Hautefeuille, Parigi, 2012). Ha inoltre partecipato a numerose collettive tra cui Layers of art, a cura di M. Simonffy, V. Monteverde e V. Conti, (Palazzo Vigado, Budapest, 2017), Arteam Cup, vincitore del premio speciale Espoarte (Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2016), Uno sguardo italiano (Arles Festival Voies Off, 2016), Reggio Emilia Fotografia Europea off, Questa non è la via Emilia (Reggio Emilia, 2016), Je t’aime (Palazzo Ducale, Genova, 2016), Le latitudini dell’arte – Biennale Italia-Ungheria (Palazzo Ducale, Genova, 2015).

Gian Luca Groppi

Nato a Piacenza nel 1970, vive e lavora a Genova. Dai 27 anni si dedica alla fotografia, prevalentemente in bianco e nero, stampata personalmente in camera oscura. Negli ultimi anni sperimenta anche il digitale a colori. «Un cantastorie moderno che unisce sensibilità ed ironia, nascosta da una facciata di rigida serietà» (Viviana Siviero) che pratica l’arte come necessità, usando mente e medium fotografico per esprimere la propria poetica. Raccoglie e mette in scena per disvelare e bonificare i malesseri, i vuoti e le ansie della società, ammantandoli di un humor salvifico, piuttosto nero.

Dopo aver vinto numerosi premi, nel 2008 è finalista con menzione speciale ad Art Prize Laguna. Le sue fotografie sono state pubblicate su “Eyemazing” e “B+W photography”. Tra le mostre personali, Photographie hiver 2015-16, a cura di J. Arnal (Centre d’Art Contemporain, Briançon, 2015-16), Frame Foto Festival, a cura di C. Partizzoli (Salsomaggiore, 2014), Besides, a cura di C. Belgrado (VisionQuest Gallery, Genova, 2013), L’Ultima Mutazione (Galerie Hautefeuille, Parigi, 2012). Ha inoltre partecipato a numerose collettive tra cui Layers of art, a cura di M. Simonffy, V. Monteverde e V. Conti, (Palazzo Vigado, Budapest, 2017), Arteam Cup, vincitore del premio speciale Espoarte (Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2016), Uno sguardo italiano (Arles Festival Voies Off, 2016), Reggio Emilia Fotografia Europea off, Questa non è la via Emilia (Reggio Emilia, 2016), Je t’aime (Palazzo Ducale, Genova, 2016), Le latitudini dell’arte – Biennale Italia-Ungheria (Palazzo Ducale, Genova, 2015).